I tessuti sostenibili per l’arredamento, oggi fortunatamente sempre più diffusi grazie agli esempi iniziali del settore tessile per la moda, possono essere l’alternativa per chi è attento al rispetto del pianeta. Affinché siano tali, tuttavia, è necessario vengano certificati da enti preposti.
Tessuti sostenibili per l’arredamento certificati
Attualmente diverse sono le certificazioni disponibili, ecco le più diffuse.
- Ecolabel UE
È il marchio di qualità ecologica volontaria dell’Unione Europea e contraddistingue i prodotti (e i servizi) in grado di garantire un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita. In vigore ovviamente nei paesi aderenti alla Comunità, si basa su un sistema di criteri selettivi definito su base scientifica ed è certificato da parte di un ente competente indipendente (Comitato Ecolabel-Ecoaudit).
- Standard 100 Oeko-Tex®
Forse la certificazione più conosciuta per i tessuti sostenibili per l’arredamento ma non solo, Oeko-Tex® è di iniziativa volontaria. Nata infatti trent’anni fa per decisione di due enti privati di Germania e Austria, oggi riunisce diversi istituti indipendenti di ricerca sia europei sia internazionali. La presenza della sua etichetta certifica il controllo dell’intera filiera di produzione dei tessuti e l’effettiva assenza (o comunque una eventuale presenza entro i limiti di legge) di sostanze pericolose per la salute sia nei prodotti finiti sia in quelli greggi e semi-lavorati.
Le analisi di laboratorio includono attualmente oltre trecento parametri di controllo, basati su metodi scientifici di prova internazionali e/o sviluppati dallo stesso Oeko-Tex®, che vengono aggiornati costantemente.
- Global Organics Textile Standard (GOTS)
Standard internazionale per la produzione di tessuti sostenibili per l’arredamento e per l’abbigliamento, così come degli indumenti finiti, e per i processi e i prodotti chimici dell’industria di settore, il GOTS certifica l’utilizzo di fibre naturali biologiche. Promosso da organizzazioni di bio-agricoltura, in realtà rilascia una dichiarazione ambientale di parte terza che attesta il contenuto di fibre naturali da agricoltura biologica dei prodotti sia intermedi sia finiti, il mantenimento della tracciabilità lungo l’intero processo produttivo, le restrizioni nell’uso dei prodotti chimici e il rispetto di criteri ambientali e sociali in tutte le fasi della filiera produttiva, fino all’etichettatura finale.
- Greenguard
La certificazione Greenguard amplia il controllo alla sicurezza ambientale, facendo riferimento alle sostanze volatili (VOC) eventualmente presenti nei tessuti così come nell’arredamento o nei materiali edili. Tali composti organici sono infatti capaci di inquinare l’aria all’interno delle nostre case. Fornita da un’organizzazione scientifica indipendente, individua i livelli di emissione in confronto ai limiti più rigidi stabiliti in tutto il mondo, certificando addirittura con il grado Gold tutti quei prodotti rispondenti a criteri sanitari.
Esemplare in tal senso è il caso di Rubelli, storico marchio veneziano di tessuti di gran fascino e qualità. L’80% della sua produzione è a km 0, dato che si appoggia a fornitori attivi nel territorio della tessitura, e le collezioni sono certificate Standard 100 by Oeko-Tex e GreenGuard Gold.
Inoltre, alcuni tessuti sostenibili per l’arredamento sono ottenuti da una fibra bio-sourced, ovvero un filato prodotto a partire da estratti biologici di semi di ricino – pianta che cresce spontaneamente in zone aride e pertanto non richiede molta acqua per la sua coltivazione – con viscosa ecologica in trama, derivata da legname e polpa legnosa di foreste a gestione responsabile e lavorata con processi ecologici che non producono scarti. www.rubelli.com