730/2016: gli sconti fiscali per chi vive in affitto

Si avvicina la scadenza per la presentazione del 730/2016 e tra le spese scaricabili troviamo quelle previste per chi ha stipulato un contratto di locazione di un immobile adibito ad abitazione principale.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 09/05/2016 Aggiornato il 09/05/2016
cedolare secca

Tra le spese che il contribuente può scaricare nella dichiarazione dei redditi, il modello 730/2016, vi sono i canoni di locazione pagati per l’abitazione principale. Chi vive in affitto infatti può fruire di una serie di sconti fiscali che hanno misura diversa a seconda della tipologia di contratto stipulato con il proprietario di casa e del reddito prodotto. 

Gli inquilini che hanno stipulato o rinnovato un contratto a canone libero hanno diritto ad una detrazione dall’Irpef di 300 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro annui e di 150 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15493,72 e 30.987,41 euro. La detrazione cambia se invece è stato stipulato un contratto a canone concordato. In questa tipologia contrattuale le condizioni vengono stabilite dagli accordi locali fra le organizzazioni più rappresentative dei conduttori di proprietà edilizia e inquilini, per abitazioni nei Comuni ad alta tensione abitativa in elenco Cipe (capoluoghi di provincia, molti centri di medie dimensioni e i Comuni limitrofi a Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia). La durata del contratto a canone concordato non può essere inferiore a 3 anni, rinnovabile tacitamente per altri 2 (3+2). In presenza di un contratto a canone concordato, la detrazione fiscale è di a 495,80 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro annui e 247,90 euro se invece è compreso tra 15493,72 e 30.987,41 euro.

Per i giovani tra i 20 e i 30 anni, con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro che stipulano un contratto di locazione relativo all’abitazione principale diversa da quella dei genitori, per i primi tre anni spetta una detrazione di 991,60 euro. Ma possono scaricare nella dichiarazione dei redditi i canoni di locazione anche chi trasferisce la propria residenza in un’altra regione e in un comune distante almeno 100 chilometri dal precedente per motivi di lavoro. In tal caso lo sconto fiscale ha durata massima di 3 anni e importo variabile 991,60 euro, se il reddito complessivo è fino a 15.493,71 euro, a 495,80 euro, se invece il reddito sale fino a 30.987,41 euro. Per chi ha figli che frequentano un’università lontano da casa e stipulano un contratto d’affitto relativo ad un intero appartamento o ad una singola stanza, p possibile scaricare nel modello 730 i canoni pagati. Per ottenere lo sconto fiscale, l’università deve trovarsi in un comune distante almeno 100 chilometri da quello di
residenza dello studente e appartenere a una provincia diversa. L’importo massimo su cui calcolare la detrazione è di 2.633 euro annui e lo sconto fiscale sarà dunque di 500,27 euro. Se i figli universitari sono due, entrambi titolari ciascuno di un contratto di locazione ed entrambi a carico dei genitori, ognuno di questi ultimi potrà beneficiare della detrazione dall’Irpef del 19% sull’importo massimo di 2.633 euro. La detrazione per i canoni di locazione è applicabile solo agli studenti universitari fuori sede, e non a coloro che frequentano un master o un corso di specializzazione, così come è esclusa per chi è iscritto agli istituti tecnici superiori che non sono equiparati ai corsi di laurea universitari.

Infine per il solo triennio 2014 – 2016, è riconosciuta ai titolari di contratti di locazione di alloggi sociali compete una detrazione di 900 euro, se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, e di 450 euro, se non supera 30.987,41 euro. Per fruire delle detrazioni è necessario presentare a chi presta assistenza fiscale, il proprio commercialista o un Caf, il contratto di locazione e le quietanze di pagamento del canone.

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