Tre lavori necessari a maggio

Sono molti i lavori necessari all’orto nel mese di maggio. Tra tutti, occorre soprattutto eliminare le malerbe, nutrire le piantine e irrigare accuratamente.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 19/05/2015 Aggiornato il 19/05/2015
annaffiare orto

Nel mese di maggio tutti sono in attesa dei primi frutti del lavoro nell’orto anche perché le giornate sono divenute più lunghe e può esservi spazio per operare nel tardo pomeriggio e non solo durante il week-end. Ecco che cosa non bisogna dimenticare.

Distribuire l’acqua con criterio

In maggio le precipitazioni di norma sono meno frequenti rispetto al mese precedente ma il terreno, con un andamento stagionale nella norma, è ancora fresco. Le temperature non sono così elevate da asciugare il terreno in un giorno soltanto e una perdurante umidità, magari favorita anche da uno scarso ricambio d’aria, può favorire l’insorgere di muffe e malattie fungine che possono colpire i giovani ortaggi, in particolare le piantine trapiantate. Per questa ragione si consiglia di non utilizzare l’irrigazione a pioggia se non dove è strettamente necessario come nelle aiuole seminate a spaglio, tipo quelle del prezzemolo o delle verdure da foglia se non troppo fitte, perché piante resistenti e a breve ciclo. Inoltre, bagnando le piante al piede ridurremo i consumi d’acqua, renderemo a parità di volume impiegato molto più efficiente l’irrigazione, non favoriremo la crescita diffusa di malerbe. In questo periodo è meglio evitare l’impiego di acqua presa direttamente dalle tubazioni perché se troppo fredda può causare temporanei arresti di crescita. Dove possibile utilizzare un deposito ben esposto al sole, meglio se di colore scuro perché capace di assorbire una maggiore quantità di radiazione solare e quindi scaldare di più l’acqua.

irrigazione nell'orto a scorrimenti, a pioggia, bagnare a piede

Fertilizzare con razionalità

La concimazione è l’operazione che più si trascura in questo scorcio di stagione considerando che quelle effettuate contestualmente alle lavorazioni profonde siano più che sufficienti. Il forte sviluppo degli ortaggi invita a sostenerli con abbondanti distribuzioni di fertilizzanti chimici ma non sempre con risultati favorevoli. Ogni prodotto deve essere distribuito nelle quantità indicate sulla confezione perché a variare sono sia la concentrazione sia la velocità di rilascio. Distribuire quantitativi maggiori si traduce di certo in una perdita economica ed in un accumulo di nitrati, composti azotati potenzialmente dannosi per la salute, più facile negli ortaggi da foglia e favoriti da una ridotta esposizione alla radiazione solare. Oggi trovano sempre maggiore diffusione anche per l’orto i fertilizzanti a lento rilascio o rilascio programmato. Si tratta di prodotti che non sono subito disponibili e quindi dilavabili ma capaci di rilasciare quantità costanti di nutrienti per un lasso di tempo considerevole, sempre chiaramente indicato sulle confezioni. Con questi prodotti si concima in copertura impiegando prodotti a lenta cessione da interrare con una leggera rastrellatura superficiale fra le file. Un eccesso di fertilizzanti nel terreno, specie nei luoghi poco piovosi o scarsamente irrigati, può elevare la salinità che provoca accrescimenti rallentati e produzioni ridotte.

Lotta alle malerbe

La crescita delle malerbe, già più veloce degli ortaggi a inizio stagione, diventa prodigiosa. Per contrastarla sarchiamo il terreno ogni sette-dieci giorni fra le piante singole (pomodori, melanzane, zucchini, ecc.) e fra quelle seminate a fila. Per combattere le piante perenni o dotate di un’elevata capacità di ricaccio impieghiamo una paletta da giardino, a lama stretta e lunga, così da estirpare le radici in profondità senza dover ricorrere a zappa o vanga con il rischio di interessare zone di terreno già esplorate dagli apparati radicali degli ortaggi. Il lavoro di diserbo è lungo e faticoso ed è consigliabile affrontarlo su piccole parcelle da porre in rotazione così da ripulirle periodicamente. In un angolo dell’orto approntate un cesto o un secchio bucato, perché non si riempia d’acqua piovana, dove gettare momentaneamente quanto estirpato. Col tempo, mentre state svolgendo un altro lavoro, sarà automatico chinarvi, strappare e gettare. Senza rendervene conto non avrete più bisogno di programmare un diserbo generale. Ultima avvertenza, estirpate le malerbe fin dagli stadi iniziali senza aspettare che crescano pensando di toglierle dal terreno con maggiore facilità. Nel frattempo avranno consumato acqua, spazio, luce e nutrienti.

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