Tetto: come mantenerlo efficiente

Quando e come intervenire sulla copertura dell'edificio per la manutenzione, ordinaria e straordinaria, utile per preservare l'intera costruzione e anche per il comfort termico del sottotetto? Se in passato questo genere di lavori si programmava nei mesi estivi, oggi il vincolo della stagione non esiste più: in parte per le condizioni meteorologiche stabili tutto l’anno, in parte per la disponibilità di coperture temporanee che permettono di lavorare sempre.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 07/02/2016 Aggiornato il 07/02/2016
Tetto: come mantenerlo efficiente
Auranox® di Wierer
Con cadenza annuale va sempre prevista un’accurata ispezione visiva dello stato del manto di copertura, per verificare l’esistenza di eventuali danni e, nel caso, intervenire tempestivamente. È consigliabile effettuare ulteriori controlli anche dopo eventi meteorologici eccezionali, quali abbondanti nevicate, forti grandinate o tempeste di vento. Lo scopo è verificare lo stato di conservazione di tutti gli elementi del manto di copertura, compresi colmi e converse, e controllare l’efficienza degli impianti di smaltimento delle acque meteoriche, quali gronde e pluviali. Insieme al controllo visivo dall’esterno è utile effettuare anche un controllo dall’interno, cioè dal sottotetto accessibile, al fine di individuare l’esistenza di possibili segnali di infiltrazioni d’acqua, come macchie d’umido o formazione di muffe.

Alla ricerca del danno

I possibili e più comuni problemi che si possono riscontrare sono: fessurazione, rottura o spostamento localizzato di tegole; formazione di accumuli di detriti e depositi fra gli elementi di copertura, che con il tempo possono provocare infiltrazioni; formazione di depositi che possono ostruire i canali di raccolta e smaltimento delle acque, con conseguenze dannose anche per le murature. A seguito dell’ispezione visiva si deciderà se intervenire e con quale modalità.

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No a ristagni e ostruzioni

La raccolta e lo smaltimento delle acque meteoriche è davvero fondamentale, sia per la durata del tetto sia per quella della struttura sottostante. Per questo motivo diventa indispensabile far sì che gli appositi canali (in ghisa, rame, pvc) siano sempre puliti e liberi da depositi. Si evitano anche interventi di manutenzione più drastici e costosi. Per determinate altezze (indicativamente 11-15 metri) la pulizia può essere effettuata con speciali aspiratori che permettono di ridurre tempi e costi del lavoro, evitando ponteggi e altre strutture ausiliarie. Eventuali danni lievi si possono riparare, purché si operi adeguatamente; altrimenti si procede alla sostituzione.

Tubo e gronda di Leroy Merlin

Gli elementi per la raccolta delle acque meteoriche sono in pvc e hanno lunghezza di 2 metri. Tubo e gronda di Leroy Merlinhttp://www.leroymerlin.com

Manutenzione ordinaria tetto

Riparazioni e sostituzioni
➤ Oltre che effettuarli eccezionalmente, per esempio a causa di eventuali danni o anomalie riscontrate con un’ispezione su porzioni di superficie limitate, interventi di semplice manutenzione devono essere previsti anche periodicamente e programmati in funzione della tipologia e dei materiali del manto di copertura. Le operazioni più comuni di manutenzione ordinaria consistono in:
✔ pulizia e rimozione di depositi, detriti, foglie e altro;
✔ ricollocazione di elementi di copertura disallineati o comunque fuori posto;
✔ sostituzione di elementi danneggiati;
✔ ripristino dei dispositivi di ancoraggio degli elementi di copertura.

Sempre un po’ di più ➤ Il manto di copertura ricopre un doppio ruolo: funzionale ed estetico (connota stilisticamente l’edificio); dunque è doppiamente importante mantenerne l’efficienza. E intervenire tempestivamente in caso di problemi. In genere, nel caso di tetti con tegole o coppi, la sostituzione degli elementi va estesa a un’area più ampia di quella danneggiata; questo favorisce il perfetto ancoraggio dei nuovi elementi e, di conseguenza, la tenuta complessiva del manto. Se si tratta invece di coperture in pannelli e lamiere metalliche o plastiche la superficie interessata alla sostituzione varia a seconda della tipologia di materiale utilizzato.

tegola Italica di Vardanega

Sembra un coppo ma è una tegola e si posa per sovrapposizione anziché per incastro. Per 1 mq servono 6,5 pezzi. Italica di Vardanega, http://www.vardanegaisidoro.it

Coppo Domus di Braas

Ampio e facile da posare, il coppo esiste in più colorazioni, anche da mixare per ottenere un tetto mélange. Coppo Domus di Braas, http://www.braas.it

tegola minerale contiene biossido di titanio Auranox® di Wierer

La tegola minerale contiene biossido di titanio nello strato superficiale che contribuisce ad abbattere gli agenti inquinanti. Auranox® di Wierer, http://www.wierer.it

tegola con supporto sistema fotovoltaico Mono di Wegalux

Integra il sistema fotovoltaico la tegola con supporto, due celle in silicio policristallino, cablaggio e fissaggio dedicato. Mono di Wegalux, http://www.wegalux.it

Tetto in regola e in sicurezza

Che si tratti di una casa singola o di un edificio a più piani, bisogna informarsi presso i competenti uffici comunali per verificare la necessità di pratiche edilizie di autorizzazione per le quali può essere richiesto l’incarico a un progettista abilitato. A seconda dell’entità dei lavori è poi necessario verificare come adempiere alla normativa in materia di sicurezza dei lavori edili (ci si informa sempre presso il Comune dove è situato l’immobile). Normalmente i semplici interventi di manutenzione ordinaria non richiedono la redazione e la consegna di pratiche edilizie; potrebbe però essere necessario seguire l’iter burocratico per l’occupazione di suolo pubblico nel caso si debba montare un ponteggio su strade o marciapiedi. Bisogna anche accertarsi dell’eventuale esistenza di vincoli di natura paesaggistica o architettonica che disciplinano o limitano l’utilizzo di alcuni materiali.

Le linee vita ➤ Quando la copertura è un “luogo di lavoro” è obbligatorio fare uso di dispositivi di protezione individuale se non ci sono quelle collettive quali parapetti e ponteggi (come da DL 81/2008 Testo Unico sulla sicurezza): la copertura deve essere dotata di idonei dispositivi di ancoraggio permanenti, progettati e installati per consentire l’accesso, il transito, l’esecuzione dei lavori in piena sicurezza. A tal proposito, per esempio, devono essere presenti sul tetto le cosiddette “linee vita”, cioè una serie di cavi di acciaio ancorati alla copertura che permettano ai lavoratori di assicurarsi ad essi tramite imbraghi e cordini di sicurezza.

Dispositivi di protezione di Fischer Italia

Dispositivi di protezione di Fischer Italia, http://www.fischeritalia.it

Manutenzione tetto straordinaria

I rifacimenti
In caso di opere estese o invasive che riguardino il rifacimento totale o parziale della copertura, ma anche per interventi di consolidamento, rinnovamento o sostituzione di parti, si è in presenza di lavori di manutenzione straordinaria, che sono soggetti alla presentazione di pratiche edilizie autorizzative agli uffici tecnici comunali. È necessario rivolgersi a un tecnico (geometra, architetto o ingegnere) abilitato a sviluppare un progetto da presentare in Comune e anche a svolgere la mansione di Direttore dei lavori durante tutte le fasi di cantiere.

Tutto o in parte
Gli interventi di rifacimento della copertura possono coinvolgere tutti gli strati funzionali che la compongono, e interessare quindi, oltre al manto esterno, anche i sottostanti strati di impermeabilizzazione e di isolamento. Anzi, molti degli interventi eseguiti negli ultimi anni riguardano la sostituzione o l’integrazione dell’isolamento, per migliorare la tenuta termica del tetto. Più raramente, invece, si rende necessario intervenire sulle parti strutturali, perché difficilmente interessate da fenomeni di degrado; a meno che non si tratti di lavori di recupero o della trasformazione dei sottotetti a fini abitativi con rialzi di quota e modifiche dell’andamento delle falde, che implicano di mettere mano alla struttura. In tutti questi casi è consigliabile rivolgersi ad aziende specializzate che offrono un “sistema tetto” completo e certificato, con adeguate garanzie.

 

Soluzioni per la coibentazione di Isolare

Soluzioni per la coibentazione di Isolare: nello spazio sotto le falde del tetto (chiuso o accessibile attraverso una botola interna o un lucernario esterno), la posa di uno strato consistente di isolante dà i suoi benefici maggiori in quanto il calore, che d’inverno tende ad uscire dalla casa a causa di una temperatura esterna minore, se fermato il più vicino possibile alla superficie calda del soffitto, da un rendimento più alto evitando di tenere riscaldato il volume inutilizzato sotto la copertura. http://www.isolare.it

sistema tetto Giorgione di Industrie Cotto Possagno

Il sistema tetto è completo di tutto quello che si trova immediatamente sopra la struttura portante. Giorgione di Industrie Cotto Possagno, http://www.cottopossagno.com

Membrane e teli

Secondo la tipologia di tetto e in base alle esigenze si utilizzano materiali di tipo differente, che comunque devono avere specifiche caratteristiche, prime fra tutte l’essere impermeabili. Oggi questi teli o membrane spesso offrono anche funzioni in più. Per esempio, trattati con additivi speciali e mirati in fase di produzione, sono anche in grado di contrastare insetti e volatili. Oppure, con una colorazione bianca e a base di oli e resine vegetali, possono riflettere il calore.

manto di copertura tetto bicolore Derbipure di Derbigum

La membrana, composta da scarti di altri settori industriali, è un manto di copertura di colore bianco riflettente, con funzione di raffrescamento passivo. Derbipure di Derbigum, http://www.derbigum.it

telo sottotegola di protezione della copertura Bituver SyntoDefense di Bituver

Il telo sottotegola di protezione della copertura è traspirante, impermeabile e soprattutto repellente di insetti e volatili. Bituver SyntoDefense di Bituver Isover Saint Gobain, http://www.bituver.it

Servono pratiche e tecnici diversi

Se i lavori interessano anche l’isolamento termico della copertura, alla pratica comunale dovrà essere allegata una relazione specifica che attesti il rispetto delle normative in materia di contenimento dei consumi energetici. Al termine dei lavori inoltre si dovrà presentare una comunicazione finale per specificare la corrispondenza dell’eseguito rispetto a quanto previsto dal progetto. Rimangono sempre presenti poi gli aspetti legati alle pratiche burocratiche per la sicurezza. Intervenendo su parti significative della copertura, e in alcuni casi su tutti gli strati funzionali che la compongono, è necessario predisporre adeguate strutture provvisorie per tutta la durata dei lavori, quali tettoie a protezione dagli eventi atmosferici ed eventuali ponteggi di sostegno. La normativa sulla sicurezza nei lavori edili prevede la nomina di due figure professionali (che possono essere svolte anche da un solo tecnico): il Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, che tra i vari compiti predispone il Piano per la sicurezza; il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, che controlla durante i lavori che siano rispettate da parte dell’impresa le indicazioni contenute nel Piano per la sicurezza.

Rimuovere l’amianto

Dal 1992 è stata vietata la commercializzazione di questo materiale, altamente dannoso, ma presente in molte coperture realizzate tempo fa. Per questo motivo è facile trovarsi in presenza di tetti con manto in lastre di cemento-amianto. In questi casi la prima cosa da fare è verificare lo stato di conservazione (l’amianto diventa pericoloso quando tende a sfaldarsi); rivolgendosi agli uffici competenti di Asl Arpa e Comune si può ottenere che venga effettuato un sopralluogo da parte di esperti. In caso di successiva rimozione, le normative prevedono che ci si debba rivolgere a personale e aziende specializzate, opportunamente qualificate.

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