Percorsi ridisegnati per una casa più vivibile

Modificando radicalmente la distribuzione tradizionale preesistente, l’appartamento ha guadagnato una zona giorno più ampia, un secondo bagno e la cabina armadio.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 28/08/2013 Aggiornato il 29/04/2014

L’appartamento di 125 mq, in origine caratterizzato da una distribuzione anni Sessanta, è stato ristrutturato eliminando parzialmente le divisioni interne a favore di una zona giorno più aperta. Quest’ultima è stata ingrandita rinunciando al corridoio, mentre la cucina indipendente rimane nella posizione originaria. Diversi cambiamenti sono stati apportati anche alla zona notte, con spazi ridisegnati in modo da ricavare il secondo bagno. Quest’area della casa è ora introdotta da un disimpegno che distribuisce la camera matrimoniale completa di bagno a uso esclusivo, lo studio e una grande cabina armadio di nuova realizzazione.
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  • Il soggiorno è stato trasformato in un open space che comprende la zona conversazione e quella per il pranzo. Quest’ultima è arredata con un tavolo dal piano in cristallo: lo illumina dall’alto una lampada con stelo ad arco, modello Lady Costanza di Luceplan. Nell’angolo opposto, la poltrona Barcelona di Mies Van der Rohe (Knoll) è rivestita in pelle bianca. La tela sulla parete di fondo è opera di Giovanni Frangi.
Basi e pensili in una rientranza della parete

La cucina occupa un locale indipendente, a pianta lunga e stretta, chiuso da una porta scorrevole interno muro. Rispetto all’ampio living aperto, la zona cottura risulta comunque collegata in modo agevole con l’area in cui si trova il tavolo da pranzo; e anche il pavimento in parquet costituisce un elemento di continuità tra questi due ambienti, intervallati dalla zona di passaggio dell’ingresso. Gli spazi operativi sono attrezzati con una composizione in linea che sfrutta la rientranza della parete: nella fascia superiore questa è tamponata da una veletta in cartongesso che, oltre a riproporzionare l’altezza del soffitto e a definire una sorta di nicchia, ha anche la funzione di contenere i condotti dell’impianto di climatizzazione canalizzato e la canna fumaria della cappa aspirante.

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  • In cucina la composizione alterna il laminato bianco e nero all’acciaio, scelto per l’estetica degli elettromestici a incasso e per la cornice che chiude su tre lati il piano di lavoro: si tratta del modello Sax di Scavolini; nell’altezza tra le basi e i pensili, una serie di fotografie in bianco e nero incorniciate. Sull’altro lato, il frigorifero combinato a libera installazione con estetica anni ’50 è di Smeg; stessa produzione per il piano cottura a gas, disegnato da Renzo Piano. Appoggiata sul top, la fruttiera Blow-Up firmata dai fratelli Campana per Alessi.

A terra, tutto doussié
In tutti gli ambienti della casa, a eccezione della zona del bagno dove si trova la vasca, i pavimenti sono rivestiti in parquet prefinito. Le plance, di grandi dimensioni e con larghezza di poco inferiore a 20 cm, sono state posate in modo da ottenere una superficie omogenea in cui le fughe si mimetizzano quasi completamente. L’intervento ha comportato la rimozione del vecchio rivestimento in legno e il ripristino parziale del fondo prima di incollare i nuovi listoni. L’essenza impiegata è il doussié, un legno di origine africana che si caratterizza per una durezza e una stabilità elevate; e ha inoltre un’ottima resistenza all’acqua e all’umidità che lo rende adatto anche per bagni e cucine.

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  • I due divani in tessuto bianco della zona conversazione sono disposti ad angolo con al centro un tavolino in cristallo con base su ruote. Completa l’arredamento un mobile basso realizzato su misura che si sviluppa in lunghezza e offre un piano d’appoggio anche per la tv; la lampada da tavolo in finitura rame è Cindy di Kartell. Sopra è appesa la grande tela “Afrodite”, opera di Luca Pignatelli; dello stesso autore il quadro sulla parete alle spalle del divano. L’illuminazione è risolta con due tipologie di faretti: di Ivela quelli montati su binario, di Cini & Nils gli altri, che sono puntati sui singoli quadri.

Luminose scenografie
L’illuminazione del living è stata progettata con il doppio obiettivo di porre in risalto le opere d’arte appese alle pareti e di valorizzare le diverse aree funzionali. Sia nell’area conversazione sia in quella in cui si trova il tavolo da pranzo, la luce d’ambiente è ottenuta con sistemi di faretti la cui posizione può variare grazie allo scorrimento lungo il binario al quale sono agganciati; è inoltre possibile orientare il diffusore, a seconda dei momenti, verso i quadri oppure verso il centro della stanza. Per l’ingresso è stata scelta invece la soluzione dei faretti singoli che, fissati al muro, dirigono il fascio luminoso verso ciascuna tela, come in una galleria d’arte. Il progetto è completato da lampade da tavolo e da terra.

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  • Nella zona giorno alcune delle porte interne sono state sostituite con modelli scorrevoli salvaspazio in legno verniciato bianco, come quella che conduce allo studio; in altri ambienti sono state invece mantenute quelle anni ’60, con inserti in vetro lavorato. Anche i caloriferi in ghisa sono quelli originali.
Segni artistici

In tutta la casa le pareti tinteggiate di bianco diventano lo sfondo ideale per enfatizzare la collezione di opere contemporanee. Nella camera matrimoniale, arredata semplicemente con un letto tessile blu e due comodini bianchi, è il quadro sopra la testiera a definire il carattere dell’ambiente, insieme alla scultura in ferro battuto sistemata all’estremità opposta. E anche il bagno è fortemente connotato da una tela d’autore che risalta nel contrasto cromatico con la parete di fondo.

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  • La camera matrimoniale è arredata con un letto rivestito in tessuto, di realizzazione artigianale. La lampada sul comodino è il modello Uovo (Archivio Storico, 1972) di FontanaArte, in versione da tavolo. Il quadro dietro il letto è una prova d’autore di Emilio Tadini, la scultura in ferro battuto invece è di Alberto De Braud.

 

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  • In bagno la monocromia di piastrelle in monocottura lucida blu (Ceramica Bardelli) dà risalto gli altri elementi presenti nella stanza. Su una struttura in muratura poggia il lavabo a catino di forma ovale, modello Aliseo di Ceramica Catalano, completato dal rubinetto El-X di Newform. Il quadro rosso sulla parete è opera di Jonathan Feldschuh, il piccolo arazzo appoggiato sul top è di Alighiero Boetti.

 

Il guardaroba ritagliato tra due stanze
C:Documents and SettingsCRISTINADocumentiMAURIZIO CASA MILANNella zona notte il preesistente ripostiglio è stato ingrandito e trasformato in un’ampia cabina armadio con superficie di circa 7 mq. Il vano di forma rettangolare, accessibile dal disimpegno attraverso una porta scorrevole interno muro, è stato ricavato inglobando parte dello studio e della camera da letto. L’attrezzatura interna, realizzata su misura da un falegname, si sviluppa sui tre lati liberi con una composizione a giorno a tutta altezza. La presenza di un pilastro, quasi al centro della parete lunga, ha reso necessario dividere l’armadiatura in due sezioni distinte che si articolano a destra e a sinistra di quest’elemento portante.

Il progetto

L’ingresso conduce in un ampissimo living dove zona pranzo e soggiorno si fondono in un unico ambiente

Con doppia entrata Lo studio è accessibile dal soggiorno e anche dal disimpegno della zona notte. L’ambiente, che ha forma irregolare per lasciare un po’ di spazio in più alla confinante cabina armadio, è utilizzato anche come camera da letto per gli ospiti.

I bagni diventano due Al centro della pianta, tra zona notte e soggiorno, le aree di servizio hanno una nuova distribuzione: ridimensionando il bagno già presente ne è stato ricavato un secondo con un’ampia doccia in muratura; è attrezzato anche con la lavatrice.

Passaggio più fluido Demolendo il tramezzo e conservando solo i due pilastri strutturali, ingresso e soggiorno risultano ora collegati tra loro in modo più diretto.

Nicchia funzionale In cucina, la rientranza in cui è inserito il frigorifero è stata realizzata in fase di ristrutturazione per poter ricavare, nel locale adiacente, un passaggio tra il bagno e la zona della vasca.

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Progetto: arch. Cristina Molteni, Monza – cri.molteni@virgilio.it – Foto di Cristina Fiorentini

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