Non sottovalutiamo le cimici

Da alcuni anni nell’orto e nel frutteto durante il periodo estivo si assiste a frequenti e spesso intensi attacchi da parte delle cimici, insetti che si nutrono del contenuto cellulare delle parti verdi rovinando foglie e frutti, a volte provocando la morte della pianta stessa. Perciò è importante tenere sotto controllo la vegetazione e intervenire al più presto se bisogna contrastare eventuali infestazioni.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 04/06/2013 Aggiornato il 04/06/2013
cimice

Le cimici che aggrediscono le piante del nostro orto e del frutteto sono insetti ben visibili ad occhio nudo e facilmente riconoscibili: possiedono sei zampe e due paia di ali piatte; a seconda della specie possono essere lunghe da circa 5 millimetri, sino a poco più di un centimetro. Si individuano rapidamente anche per l’odore sgradevole che emanano. Questi insetti si nutrono del contenuto cellulare di foglie, fusti, fiori e frutti provocando lesioni che a volte compromettono non solo la produzione, ma anche la vita stessa di molte specie vegetali cresciute in pieno campo, lasciando invece indenni le piante d’appartamento. Si diffondono molto rapidamente e hanno una notevole capacità di resistere anche in condizioni ambientali critiche, per esempio durante periodi di prolungata siccità estiva: sono quindi un nemico delle coltivazioni che non deve essere sottovalutato. Spesso bastano normali accorgimenti agronomici di tipo preventivo e curativo per ridurre l’effetto della loro dannosa azione.

Le piante preferite

Le specie da orto più soggette agli attacchi sono: pomodoro, fagiolo, fagiolino, pisello, patata, cavolo. Tra i fruttiferi i più sensibili sono i piccoli frutti (lamponi e more); a volte si hanno danni anche su mandorlo, nocciolo, ciliegio, pesco.

La prevenzione

Per scongiurare gli attacchi delle cimici, è indispensabile eliminare le condizioni che favoriscono lo sviluppo del parassita, quindi è importante:

  • durante l’autunno-inverno eliminare la vegetazione infestante arbustiva ed erbacea, luogo di riparo delle cimici adulte;
  • negli orti effettuare rotazioni ogni anno;
  • evitare l’uso di compost contenente residui vegetali provenienti da piante infestate in precedenza da cimici;
  • bagnare regolarmente durante i periodi più caldi, distribuendo acqua anche sulle foglie per nebulizzazione o irrigazione aerea;
  • non esagerare con le concimazioni azotate, ma nutrire le piante;
  • evitare il contatto con piante già colpite da cimici.

I sintomi di un attacco in corso

  • decolorazione e ingiallimento della pagina superiore delle foglie; queste alterazioni di colore, dovute alla sottrazione soprattutto di clorofilla, inizialmente hanno la forma di piccole punteggiature, che poi confluiscono in zone più estese;
  • deperimento vegetativo e rallentamento della crescita, evidenziati dalla mancata emissione di nuove foglie;
  • caduta anche massiccia delle foglie, particolarmente su piante giovani e nelle annate di maggior intensità di attacco;
  • deformazione dei giovani frutti, che appaiono cosparsi da puntini giallo-bruni, crescita bloccata, ispessimento della buccia e caduta precoce;
  • riduzione di pezzatura dei frutti, che, seppur maturando, rimangono più piccoli del normale, perché la pianta indebolita non può nutrirli adeguatamente. Nel nocciolo le cimici, pungendo i frutti in via di formazione, possono anche impedire lo sviluppo del seme interno;
  • alterazione di sapore dei frutti, che possono risultare anche immangiabili, per il sapore sgradevole che le cimici trasmettono ad essi.
  • In certi casi (particolarmente su pomodoro, melanzana, peperone) le punture delle cimici, alterando la consistenza della polpa del frutto, lo rendono più facilmente attaccabile da batteri e da funghi, capaci di determinare la formazione di pericolosi marciumi;
  • deperimento sino alla morte di giovani piante, nei casi di attacco prolungato.

Difendersi tempestivamente

Gli interventi curativi devono essere effettuati tempestivamente al primo apparire degli individui adulti che sono sopravvissuti all’inverno, con insetticidi a base di piretro, o più potenti e specifici nel caso di attacchi massicci. Ripetere i trattamenti ogni circa 10 – 15 giorni, alternando i vari prodotti, onde evitare l’insorgenza di ceppi resistenti. Trattare sempre al mattino presto, quando le cimici sono poco mobili quindi più facilmente raggiungibili dai prodotti chimici. Su frutta e ortaggi i trattamenti chimici vanno eseguiti solo se è lontano dal momento della raccolta. Nel caso di danni estesi e non più recuperabili, è inutile effettuare trattamenti: è meglio asportare con il taglio le parti verdi più compromesse.

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