Monolocale: 28 mq ben sfruttati

Nel monolocale di 28 mq l'alternanza delle funzioni giorno e notte è risolta al meglio, senza rinunciare a dettagli di grande comfort.

Architetto Barbara Piccinno
A cura di Architetto Barbara Piccinno, Silvia Scognamiglio, Fotografa Cristina Fiorentini
Pubblicato il 24/04/2017 Aggiornato il 24/04/2017
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Anche un monolocale (o comunque uno spazio di dimensioni minime) può essere interpretato in diversi modi: in quest’intervento, i 28 mq disponibili (in molti Regolamenti edilizi, come quello di Milano, è la superficie minima richiesta per una nuova abitazione) sono stati organizzati in un ambiente unico per il giorno e per la notte, attrezzato con un pratico angolo cottura.

Il progetto ha permesso anche di ampliare il bagno che prima della ristrutturazione era poco fruibile. Le scelte d’arredo, fatte di pochi pezzi essenziali, risolvono aspetti pratici senza rinunciare al lato estetico, con tocchi di colore in grado da soli di personalizzare la casa. La funzione del contenere è il più possibile mimetizzata grazie a un armadio-libreria in laccato bianco che abbraccia l’angolo tra bagno e living. Sopra l’ingresso, una controsoffittatura portante permette di ricavare un utile ripostiglio in quota.

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  • L’ingresso del monolocale si apre sull’angolo cottura e la zona pranzo, illuminate dalla portafinestra affacciata sul balcone. Il pavimento è reso omogeneo dal parquet in massello di ipé, essenza legnosa dall’ottima resistenza, stabilità e durabilità. Il tavolo con piano in cristallo è Glivarp, le due sedie trasparenti il modello Tobias, entrambi di Ikea; la sedia rossa è Lagò di Driade.

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  • La composizione della cucina (Glossy di Artec) è attrezzata con lavello e piastre elettriche in acciaio inox; l’alzata tra basi e pensili è rivestita in mosaico(di Ston). Lo zoccolino lungo la parete,in legno laccato bianco, ha spessore elevato di 4-5 mm per nascondere lievi discrepanze tra il parquet a terra e il profilo del muro.

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  • Nell’ambiente unico del monolocale basta un solo gesto e la zona conversazione lascia spazio al letto matrimoniale: la profondità disponibile consente infatti la comoda apertura del divano-letto trasformabile. Sulla parete di fondo, una specchiera orizzontale permette di ottenere l’effetto di un taglio nel muro che, grazie al gioco dei riflessi, amplia visivamente le prospettive della stanza.

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  • Nella camera-living il divano trasformabile (Vergato di Poltrone & Sofà) è rivestito in ecopelle rossa e completato da cuscini rigati; al posto dei comodini, la libreria a giorno Fjalkinge di Ikea sfrutta la porzione di parete accanto alla finestra, mentre ai piedi del letto c’è posto per un tavolino (di Maisons du Monde) con piano in laminato azzurro.
 
La normativa: casa mini, ma quanto?

Così come gli altri requisiti fondamentali per l’abitabilità di una casa (altezza interna, dotazioni tecnico/impiantistiche, aeroilluminazione), anche la superficie minima è stabilita dal Regolamento edilizio che ciascun Comune adotta e dal Regolamento tipo d’igiene edilizia che ogni Regione approva (quale strumento normativo per il proprio territorio). È per questo motivo che possono esserci differenze tra una località e l’altra. Per esempio a Milano, Roma, Perugia e Pescara sono richiesti almeno 28 mq (che nelle ultime tre città salgono a 38 mq se la casa è per due persone). Ciò significa che per ogni unità immobiliare “nuova” (cioè di nuova edificazione o ricavata dal frazionamento di una esistente più ampia) bisogna attenersi alle disposizioni normative locali. Una casa esistente con superficie inferiore è invece considerata comunque a norma.

 

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  • La fascia inferiore delle pareti del bagno è rivestita con un mosaico monocromatico in tonalità azzurro chiaro, reso più decorativo dalle fughe bianche in grande evidenza. Stesso rivestimento per il piano in muratura del lavabo.

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  • Nell’antibagno, una di fronte all’altro, lavabo (Luna di Scarabeo) e lavatrice, mentre nel vano adiacente trovano posto il box doccia e i sanitari. Il pavimento, Metropolis di Lea Ceramiche, è in gres effetto metallo.Le pareti sono rivestite in mosaico di Ston.
Sfruttare la parete obliqua

Nel bagno, dietro ciascuno dei sanitari, due contropareti a pianta triangolare alte circa 160 cm, permettono – oltre che di alloggiare gli impianti – anche di “correggere” l’andamento obliquo della muratura perimetrale e di installare quindi il vaso e il bidet diritti e perfettamente allineati. Svolge la stessa funzione anche la controparete a tutta altezza dietro il piano del lavabo. Grande importanza riveste la scelta di modelli mini per lavabo e sanitari: hanno profondità ridotta di soli 50 cm e aderiscono al muro senza alcuno scarto.

IL PROGETTO

Da bilocale ad ambiente unico: nell’appartamento di dimensioni contenute, eliminando il tramezzo centrale (che definiva i due ambienti preesistenti), si è ottenuto uno spazio più aperto e vivibile per la zona giorno e notte. Con la nuova distribuzione è stato inoltre possibile frazionare meglio i vani di servizio.

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L’angolo cottura, a destra dell’ingresso, sfrutta una rientranza della pianta: la minicomposizione in linea e il tavolo da pranzo sono sistemati lungo la parete opposta a quella della zona conversazione.

Il bagno, che occupa la zona irregolare della pianta – caratterizzata dalle parete obliqua – è stato ingrandito riproporzionando l’ingresso. L’ambiente di servizio, dotato di finestra, è ora preceduto da un antibagno, come prescrive la normativa, ed è attrezzato anche come lavanderia.

Un muretto basso addossato al pilastro tra le due aperture divide parzialmente la zona pranzo-cottura dallo spazio adibito a living e camera da letto. Fornisce anche il punto  d’appoggio per installare il radiatore.

Progetto: Studio Patetta arch. Barbara Piccinno, Milano Tel. 02/36554145
Foto: Cristina Fiorentini

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