Kokedama: per chi ha poco spazio

Piccole sfere fiorite da appendere al soffitto, i kokedama provengono dall’antica tradizione giapponese. Ecco come imparare a prepararli.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 23/11/2016 Aggiornato il 23/11/2016

KokedamaDi fronte agli ambienti abitativi sempre più ristretti, una soluzione originale che occupa poco spazio sono i kokedama da appendere al soffitto. Il Kokedama, chiamato anche “perla di muschio”, proviene dalla tradizione giapponese e prevede la radicazione delle piante in una palla di argilla ricoperta di muschio, senza vaso, da tenere in casa o in veranda appoggiata su un vassoio oppure appesa con un filo di nylon al soffitto.
Si tratta di una composizione raffinata, nota anche con il nome di mini bonsai o bonsai volanti, la cui cura richiede scarse competenze tecniche (inferiori a quelle del bonsai), poca manutenzione e bassi costi. All’interno dell’abitazione o nei giardini d’inverno le perle di muschio trovano la loro stabile collocazione, possono creando un giardino di bonsai volanti davvero insolito.

String Garden: perfetti con l’arredo moderno

Con una decina di kokedana si può creare all’interno della casa il cosiddetto String Garden, un giardino sospeso a mezz’aria formato da un insieme di piante galleggianti sostenute da fili invisibili. Oltre ad essere utile per chi non dispone di grandi spazi indoor, questa soluzione consente di ottenere un effetto davvero scenografico e insolito, elegante e moderno che ben si sposa con gli arredamenti minimalisti, moderni ed etnici. Nulla vieta di sperimentarli anche in un contesto country o provenzale, magari sostituendo per appenderli il filo da pesca con lo spago. Si inseriscono bene sia negli ambienti tinteggiati di colori chiari, sia in spazi con pareti colorate o con carte da parati, che li fanno risaltare.

Occorrente

Per realizzare un kokedama servono: una piccola pianta in vaso da 5-10 cm, muschio o sfagno cioè un muschio biologico che assorbe bene l’acqua, un paio di contenitori per l’acqua, apposito terriccio,  filo di cotone e nylon, forbici.

La scelta della pianta

Gli esperti affermano che questa tecnica è adatta alla coltivazione di qualunque pianta, ma se si è alle prime esperienze, è consigliabile optare per una pianta di piccole dimensioni, in maniera tale che le sue radici possano svilupparsi al meglio nello spazio della palla di muschio. Oltre a garantire  anche un’estetica più equilibrata. Occorre utilizzare una specie che sopporti bene l’ambiente domestico e quindi non abbia bisogno di illuminazione solare diretta, tra l’altro poco amata dal muschio. Si utilizzano con successo orchidee, felci e piante grasse, bulbose, ciclamini, edera, erbe aromatiche, e fragole.  

Il terreno ideale

Deve essere in grado di trattenere l’umidità che altrimenti, in particolare nella versione sospesa, evaporerebbe troppo velocemente. Ottimi sono i terricci per i bonsai: l’Akadama e il Ketotsuchi, detto keto. Il primo è un composto argilloso e drenante, mentre il secondo è un terriccio acido, ricco di sostanze nutritive che si presenta come un fango nero.

Il muschio

Detto anche sfagno, si acquista disidratato nei garden center e per essere usato deve essere messo a bagno per qualche ora, in modo che assorba più acqua possibile. È buona prassi seguire le indicazioni riportate sulla confezione.
Se si decide di non comprare ma di raccogliere il muschio, si deve sapere che la raccolta del muschio è tutelata da specifiche normative che ne limitano le quantità di prelievo dai boschi, è indispensabile quindi informarsi presso le sedi delle Regioni o dei comuni. Non è necessario recarsi nei boschi, anche nel giardino del condominio o di casa ci sono zone ombrose dove facilmente si trova qualche pezzetto di muschio nell’erba. Prelevarlo sarà solo di aiuto al prato. Prima di usarlo andrà ripulito dalla terra sottostante usando un coltellino.

Come si fa

1. In un contenitore mescolare Keto e Akadama, in un rapporto di 7 a 3, aiutandosi con acqua fino ad ottenere una consistenza morbida, ma non troppo fluida, tale da riuscire a formare una sfera grossa come un’arancia che non si sgretola, non più di 10 cm di diametro. Qualcuno usa il terriccio universale miscelato con il terriccio dei bonsai in proporzioni di 7 a 3.

2. Quindi si deve svasare la pianta prescelta e rimuovere la terra intorno alle radici, scuotendola delicatamente. Poi creare nella sfera lo spazio adeguato per inserire il pane radicale della pianta. Richiudere con delicatezza e lavorare la terra tra le mani ancora per dare una definitiva forma sferica, il più liscia possibile in superficie.

3. È arrivato il momento di avvolgere la palla nel muschio che deve essere reidratato con un bagno d’acqua. Questa fase richiede che le mani siano pulite per non sporcare di terra il muschio quindi è indispensabile lavare le mani. Il muschio dovrà ricoprire interamente la palla di terra. Poi, per fermarlo e assicurarlo lo si avvolge sulla palla con un filo sottile, solitamente spago cerato o nylon.

4. Infine, mettere il kokedama finito in una bacinella piena d’acqua per un paio d’ore, per impregnarlo bene di acqua. Trascorso questo tempo, porre il kokedama sopra un piatto o un vassoio per un paio di settimane, bagnandolo spesso con acqua nebulizzata per far sì che la pianta cominci a radicare e il muschio si impianto saldamente. Infine prendere uno spago o un filo da pesca e avvolgerlo più volte intorno alla palla di muschio lasciando libero un capo che servirà per appenderlo nella zona scelta. È sufficiente un gancio ancorato al soffitto, meglio se dello stesso colore, in modo da renderlo il più possibile invisibile. La lunghezza del filo dipende dalle dimensioni della sfera e dall’altezza del soffitto, ma di solito sono sufficienti 3 o 4 metri.

Le cure dello string garden

Prendersi cura di uno String Garden è facile. Si irriga quando il muschio appare secco, immergendo la palla in una ciotola d’acqua fino alla scomparsa delle bolle d’aria, saltuariamente aggiungere all’acqua di irrigazione un fertilizzante liquido. Ruotare ogni tanto la sfera per evitare che la pianta si pieghi verso la luce, e nebulizzare acqua almeno una volta alla settimana. Non strizzare il kokedama dopo averlo bagnato, ma eliminare l’acqua in eccesso lasciandola sgocciolare prima di riappenderlo al soffitto. Soprattutto in estate è un ottima prassi effettuare quasi quotidianamente una nebulizzazione di acqua.
Al contrario di quanto si può pensare queste composizioni non sporcano il pavimento, con materiali e acqua, almeno non più di quanto fa una pianta in vaso.

Costo contenuto

Per realizzare uno string garden di una decina di esemplari basta un sacchetto di Akadama da 1,6 litri che costa intorno ai 3,50 euro, un po’ più caro il Keto per cui si spende fino a 7,00 euro per un sacchetto da 1,6 litri. Anche il muschio è economico 3,50 Euro per un sacchetto da 1,6 litri.

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