Il nostro TEST di gennaio: ecco i vincitori

La pianta misteriosa che vi abbiamo proposto a gennaio era un... vischio quercino. Ecco i nomi dei primi 10 lettori che ci hanno inviato la risposta esatta.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 25/01/2015 Aggiornato il 25/01/2015
 
La pianta misteriosa della fotografia che abbiamo pubblicato
sul numero di gennaio era: vischio quercino
 
 
 

Loranthus europaeus, il vischio quercino

 

Loranthus europaeus, il vischio quercino, può essere confuso con il Viscum album, il vischio bianco, legato alla ricorrenza del Capodanno quando tutti noi siamo abituati a vederne mazzetti appesi agli usci la notte di San Silvestro. In natura il vischio quercino che parassita le querce, e occasionalmente i castagni e gli olivi vecchi o molto vecchi, con l’entrata in quiescenza della pianta, tende a perdere parte delle foglie, talvolta a spogliarsi del tutto così che sui rami contorti e fragili restano ben visibili soltanto le bacche che hanno virato al giallo intenso con la maturazione.

Cespuglio singolare

Pianta legnosa è l’unica specie del genere diffusa in nel nostro Paese e in Europa, mentre le altre, circa un centinaio, sono diffuse nelle zone tropicali. La si incontra dal piano fino a 1.100 metri s.l.m. In natura ha un andamento cespuglioso ed è una pianta emiparassita cioè non radica nel terreno ma preleva dalle piante ospiti soltanto la linfa grezza, quella ascendente, richiamata verso le foglie formata da acqua e sali minerali. La fotosintesi avviene invece in proprio, all’interno delle foglie. Le foglie sono piccole, spesse, cuoiose, opposte, caduche. I fiori, piccoli e poco appariscenti, sono di colore giallo verdognoli raccolti in spighette. Il frutto, velenoso per l’uomo, è una bacca con polpa gelatinosa consumata dagli uccelli che ne favoriscono la diffusione perché il seme resta protetto da parte della polpa viscosa e con questa aderisce al tronco degli alberi dove è depositato. Dopo alcuni mesi il seme germina e forma una struttura a disco che serve da ancoraggio, poi si sviluppa il così detto cono di penetrazione che perfora la corteccia, arriva ai vasi linfatici, e inizia ad assorbire. Solo ora si forma il primo fusticino della pianta. Per i primi due tre anni il vischio quercino cresce con lentezza, dopo i suoi cespugli diventano, se la pianta ospite è in salute, densi e vigorosi. Il seme per germinare ha bisogno di essere attivato dagli enzimi digestivi degli uccelli e per questo motivo non può essere coltivato attivamente come il Viscum album (per il quale basta inserire una bacca matura in una spaccatura di una corteccia).

Tante leggende

Il vischio si usa durante le feste a causa di una leggenda: le bacche nacquero quando la dea anglosassone Freya con le sue lacrime riportò in vita il figlio Balder ucciso con una freccia forgiata con rami di vischio. Le lacrime si trasformarono in bacche perlacee e questa pianta divenne simbolo di vita e amore al punto che, in passato, se due nemici si incontravano sotto una di esse, dovevano concedersi una tregua. Il fatto che il vischio non abbia radici e cresca nelle fenditure di alcuni alberi, fece ritenere ai Celti che questa pianta venisse generata dai fulmini che colpivano le piante durante le tempeste, in particolare le querce.

 Ecco i nomi dei primi 10 che ci hanno inviato la risposta corretta:

  1. Patricia Pieniz
  2. Ornella Gambelli
  3. Roberto Gaviano
  4. Lucia Teghini
  5. Maria Angela Guerci
  6. Diva Paglierani
  7. Maria Lustri
  8. Eleonora Bianchi
  9. Vittorio Nanisi
  10. Bianca Vestini

 

 

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