Come sempre, anche nel caso della cucina a vista o separata, si tratta innanzitutto di un problema di spazio, quindi conviene prima di tutto valutare questo aspetto. A Milano, per esempio, il nuovo regolamento edilizio (entrato in vigore alla fine del 2014) prevede che il soggiorno con eventuale spazio di cottura abbia una superficie di 17 mq (senza spazio cottura 14 mq). La superficie minima per la cucina è di 5 metri quadri. Al di là delle misure minime, bisogna vedere se i due ambienti separati consentono comunque di muoversi agevolmente perché altrimenti, meglio avere un unico spazio comodo invece di due sacrificati.
Un altro fattore fondamentale nella scelta è lo stato di fatto: se la casa è in costruzione, spesso si può intervenire sulla pianta e optare per la cucina a vista o separata, ma se invece si acquista una casa finita, occorre verificare se è conveniente modificarne il layout. Se cucina e soggiorno, per quanto separati sono contigui, risulta più facile farne un ambiente unico, demolendo il tramezzo che li divide, così come è possibile costruire una parete nel caso opposto (resta comunque il problema dei pavimenti, sui quali in ogni caso è necessario intervenire). Diverso il discorso se i due locali non sono vicini, e bisogna spostare gli impianti della cucina, perché ciò comporta spese supplementari.
Non dimenticare poi di considerare lo stile di vita: l’ambiente open è indicato a chi ha una concezione meno formale e più fluida della casa, perché comporta che una zona di servizio, come la cucina, resti a vista anche quando si ricevono gli ospiti. Il che ha anche tanti vantaggi, come quello di condividere il momento della preparazione, che può essere anche molto conviviale, ma anche qualche svantaggio (il disordine, la diffusione degli odori per esempio).
Infine l’aspetto estetico: quando i due ambienti sono separati, ognuno può avere un suo stile, mentre se la cucina è a vista nel living, i mobili devono integrarsi armoniosamente e così pure le finiture delle pareti e dei pavimenti (meglio sarebbe averne uno solo). Le due funzioni possono comunque essere distinte, per esempio creando altezze diverse con l’ausilio di controsoffitti.
Una scelta a metà tra le due è quella di avere solo una divisione parziale tra i due ambienti, attraverso una quinta in muratura o una parete vetrata, anche scorrevole.
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