Colf e baby sitter: come assumere un collaboratore domestico

Svolgono un aiuto prezioso nei lavori in casa i collaboratori domestici, colf, governanti, camerieri e baby sitter. Ecco una breve guida su come assumerli, anche nel caso di stranieri senza permesso di soggiorno.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 24/08/2015 Aggiornato il 24/08/2015
Colf e baby sitter: come assumere un collaboratore domestico

Tra impegni lavorativi e ritmi di vita frenetici diventa sempre più utile avere un aiuto in casa. Che sia per le faccende domestiche o per accudire i figli, quando si decide di assumere una colf, baby sitter o governante è bene sapere come muoversi seguendo le regole disposte dalla Legge e anche dall’INPS. Si può decidere di assumere un collaboratore domestico italiano o straniero e se quest’ultimo provenga da un paese extracomunitario occorre verificare che sia in possesso di un valido e regolare permesso di soggiorno.

Se il collaboratore domestico è italiano oppure è uno straniero che si trovi già nel nostro Paese ed è in possesso quindi di un permesso di soggiorno valido per svolgere attività lavorativa, per assumerlo basterà solo una comunicazione all’INPS direttamente on line tramite il codice PIN che rilascia lo stesso Istituto Nazionale di previdenza sociale oppure chiamando al Contact center (al numero 803164 numero verde gratuito da rete fissa o 06-164164 da rete mobile). La comunicazione è obbligatoria e se il datore non la esegue rischia di pagare una sanzione salata tra 100 e 500 euro.

Se invece il lavoratore è ancora nel suo paese d’origine, la procedura è più complessa. In tal caso infatti bisogna attendere la pubblicazione da parte del Ministero dell’Interno del cosiddetto Decreto Flussi, un provvedimento che individua il numero massimo di lavoratori stranieri che possono entrare nel nostro Paese per motivi di lavoro. Solo dopo la pubblicazione del Decreto, il datore di lavoro che vuole assumere lo straniero extracomunitario deve fare domanda di nulla osta. Per tutte le info si può consultare il sito del Ministero dell’Interno.

Se lo straniero è comunitario invece basterà che sia in possesso di codice fiscale, un documento di identità e la tessera sanitaria per poter essere assunto come lavoratore domestico. Una volta avvenuta la comunicazione all’Inps, sorge per il datore l’obbligo di pagare i contributi per il lavoratore assunto, usando i bollettini MAV che si possono scaricare sempre on line dal sito dell’Inps e pagabile presso uffici postali, sportelli bancari e anche le tabaccherie aderenti al sistema Sisal.

Occhio alle scadenze per pagare questi contributi. Sono 4 i trimestri di riferimento e vanno dal 1 al 10 aprile (primo trimestre), dal 1 al 10 luglio (secondo trimestre), dal 1 al 10 ottobre (terzo trimestre) e dal 1 al 10 gennaio (quarto trimestre).

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